I TUMORI MAMMARI IN CANE E GATTO E NEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI
Le mastopatie nei nostri animali d'affezione sono in crescente aumento ed oltre ai problemi estetici determinano, in alcuni casi e specie, conseguenze più o meno gravi. Inizialmente i tumori mammari erano maggiormente studiati, data la rilevante casistica soprattutto in cane e gatto dove insorgevano di frequente in soggetti non sterilizzati o che presentavano delle forme infiammatorie croniche della ghiandola mammaria. Ad oggi l'incidenza maggiore permane nei soggetti che non hanno subito interventi di castrazione o sterilizzazione, soggetti che sono ripetutamente soggetti a pseudogravidanze o in seguito a sviluppom di mastiti non trattate. I tumori mammari vanno facilmente incontro a metastatizzazione soprattutto in organi come polmone o tessuti muscolari che complicano ulteriormente il quadro clinico e rendendone limitatamente possibile l'escissione del tessuto mammario interessato o una sterilizzazione. Lo sviluppo dell'allevamento dei nuovi animali da compagnia ha centrato l'interesse anche su questa specie sulle cause e conseguenze di adenomi o adenocarcinomi mammari; specie particolarmente colpite sono coniglio e ratto, in misura minore cavie, furetti e criceti. Nei lagomorfi (coniglio e lepre) spesso i tumori mammari sono maggiormente presenti in soggetti non sterilizzati, la disseminazione metastatica è possibile cosiccome, sempre entro il limite del possibile ed eticamente accettabile, l'escissione chirurgica. Nei miomorfi (ratti) spesso i tumori mammari raggiungono dimensioni notevoli tanto da impedire il movimento all'animale;questa specie presenta un tessuto mammario che si prolunga dalla zona del collo fino alla zona inguinale e risulta facile percepire quanto una modificazione del tessuto mammario alteri il benessere dell'animale. Nei ratti in genere sono tumori benigni, difficilmente metastatizzano e difficilmente sono interessate contemporaneamente tutte le mammelle, è descritta un'elevata recidiva. Nei miomorfi l'elevato tenore in grasso nell'alimentazione è stato descritto come fattore predisponente nello sviluppo degli adenomi/adenocarcinomi mammari ma rimangono supposizioni in fase di studio. Di certo anche nei nuovi animali da compagnia l'incidenza tumorale viene ridotta con la sterilizzazione chirurgica o chimica attraverso impianti di deslorelina sottocutanei ad elevata efficacia e durata variabile a seconda della specie.
Dott. Valerio Coratti